La storia del Corso di Studi

Già nel 1564 nel Regno di Napoli le professioni di Ingegnere ed Architetto erano regolamentate da un decreto emesso dal viceré Don Parafan di Ribera. Nel 1757 gli ingegneri per esercitare la professione a Napoli dovevano superare un esame di matematica e scienze civili e meccaniche.

La Scuola di Ingegneria napoletana, oggi parte dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, fu fondata con il nome di “Scuola di Applicazione per Ingegneri di Ponti e Strade” da Gioacchino Murat nel marzo del 1811, durante l’occupazione francese, e ricalcava il modello dell’Ecole Polithecnique francese; ne fu affidata la direzione all’ing. Pietro Colletta. Nel 1863, contestualmente alla costituzione delle Scuole di Applicazione a Torino e a Milano (i futuri Politecnici), la Scuola fu presa in carico dal Ministero della Pubblica Istruzione col nome di Regia Scuola di Applicazioni per gl’Ingegneri.

Targa storica della prima sede della facoltà di Ingegneria dell’Università di Napoli

Nel 1935 la Scuola vide la fine della sua autonomia e venne aggregata alla regia Università di Napoli, così come avvenne per tutte le altre Scuole italiane, con l’eccezione di quelle di Milano e Torino che divennero Politecnici. Nacque così la Facoltà di Ingegneria di Napoli in cui erano incardinati i Corsi di Laurea, allora di durata quinquennale, a cui si poteva accedere solo con il diploma di maturità classica o scientifica. I Corsi venivano erogati nella sede storica di via Mezzocannone.

La costruzione della sede di Fuorigrotta della Facoltà di Ingegneria, progettata dai professori Adriano Galli e Luigi Cosenza, ebbe inizio nel gennaio del 1956, durante la Presidenza del professor Luigi Tocchetti (1956 -1967); l’inaugurazione avvenne nel 1965.

Il Corso di Studio di Ingegneria Civile nell’attuale configurazione fu istituito nell’anno 2014.